Efesto dio dal profondo bisogno umano di fare le cose.
Efesto crea oggetti funzionali e belli. Si isola in una tranquillità che, però, può esplodere da un momento all’altro quando gli accade qualcosa dentro, anche se ha una piccola colica. Per un genitore non è sempre facile comprenderlo perché, a volte, sembra addirittura più ottuso dei bambini superficiali. In realtà è un bambino che osserva dall’esterno. Viene catturato da ciò che gli interessa. È interessato più ai giochi, alle macchinine e alle costruzioni che non alle persone.
Per entrare in contatto con lui è necessario avvicinarsi alle cose che costruisce giocando da solo. L’adulto, che sia genitore o insegnante, sintonizzandosi su ciò che ha catturato la sua attenzione, potrà gioire della sua dettagliata spiegazione su come funziona il gioco che ha creato.
Guarda cosa è capace di fare! Con questo atteggiamento, l’adulto, potrà sviluppare l’autostima e l’individualità. Amalo semplicemente per quello che è.
L’adolescente Efesto
L’adolescente Efesto non deve sentirsi inferiore. Ha bisogno di conferme e di atteggiamenti che lo sostengano. Ha bisogno dell’empatia e del punto di vista dell’altra persona. Col tempo imparerà il detto conosci te stesso e potrà dare un senso alla propria esistenza vivendo nel mondo e proiettandosi alle persone. Per lui sarà un mondo diverso in cui potrà esprimere liberamente la sua creatività.
Il dono creativo di Efesto affonda profondamente le sue radici nella terra. In ciò che egli crea ci sono magia e magnificenza. Nella sua officina egli è eccelso, senza pari, ma come l’uomo moderno che si identifica esclusivamente con il suo lavoro, fuori di essa è completamente perso. (Arianna Stassinopoulos – the Gods of Greece –)
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