Il nome botanico è Commiphora Myrrha e appartiene alla famiglia delle Burseracee, la stessa dell’incenso. È un arbusto spinoso che raggiunge i tre metri di altezza, solo alcune specie raggiungono i dieci metri. Cresce allo stato selvatico, ha il tronco tozzo e grigio con rami irregolari che spigano in modo disordinato. Le foglie sono molto piccole, i fiorellini bianchi. Dalle fessure della corteccia trasuda un liquido giallo che solidificandosi con l’aria diventa rossiccio. È originario del Mar Rosso, cresce in Somalia e nel Sud dell’Arabia.
La parte utilizzata per estrarre l’olio essenziale è il liquido, la gemmoresina da cui si ricava il resinoide ovvero l’essenza di resina. Il profumo è speziato e balsamico.
Proprietà
Le componenti trovano indicazioni antiinfiammatorie, espettoranti, anticatarrali, antisettiche e antiparassitarie. Infatti è utile durante le malattie da raffreddamento, bronchite e tosse per disinfettare l’ambiente. L’uso è solo per via esterna, adatto anche in caso di emorroidi o cistiti e pelle screpolata.
In cosmetica è presente in alcune formulazioni di creme o maschere per il viso e per il corpo. Già 3000 anni fa, gli antichi Egizi usavano l’olio essenziale di mirra per preparare profumi, cosmetici e per i processi di imbalsamazione. Volendo usarlo per il corpo, 2-3 gocce di mirra miscelate all’olio di jojoba, renderà la pelle più luminosa.
Per trattamenti più specifici come le emorroidi si utilizzano 1-2 gocce di mirra nell’acqua per praticare semicupi freddi. Mentre per infiammazioni vaginali come la cistite, si utilizzano 1-2 gocce di mirra nell’acqua bollita e intiepidita.
Diffuso nell’ambiente, con appositi brucia essenze o diffusori elettrici, aumenta forza e coraggio. Infatti aiuta la meditazione, rafforza la spiritualità e aiuta a vincere la paura.
È vietato l’uso in gravidanza!
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