Benvenuta/o, come ben sai, mi piace leggere testi che raccontano come raggiungere uno stato di benessere, o quanto meno di equilibrio, attraverso la conoscenza del Sé. Ritengo che soltanto attraverso la visione globale di se stessi è possibile riflettersi nel mondo che ci circonda.

Spesso si sente parlare di trattamenti olistici: yoga, meditazioni e massaggi sono un piccolo esempio, tra questi vi è anche il magico mondo ayurveda.

Ho acquistato un libro che è un autentico viaggio alla scoperta della profonda armonia che lega l’uomo alla Natura. E’ questo il primo fondamento della nostra salute secondo l’Ayurveda: il perfetto equilibrio fra mente e corpo. La malattia, invece, è il segno di una disarmonia dentro di noi, e tra noi e la Natura di cui siamo parte –Letizia Vercellotti –

Letizia, in realtà, racconta del proprio viaggio in India dopo aver conseguito la laurea in Psicologia. Già da qui si comprende come l’affascinante mondo della mente si accosta al misterioso mondo interiore e mi viene da chiedermi: quali sono i principi fondamentali di ayurveda? Qual è la visione dell’uomo per questa scienza?

La parola ayurveda è composta da Ayus (Vita) e veda (scienza), ovvero scienza della vita. Secondo l’Ayurveda la vita può essere felice e utile, a sé e agli altri, se si vive in armonia con le leggi della Natura. Non a caso si parla di Vita, di Ayus, che ha la capacità di trasmigrare da un corpo all’altro. Questa trasmigrazione non è altro che l’unione del corpo, dei sensi, della mente e dell’anima. Quando l’unione viene a mancare, si perde la natura della Vita stessa.

Lo stato di salute è la risultante dell’equilibrio di anima, sensi e mente – Sutrasthana –

Se ne deduce che l’assenza di malattia non è sufficiente a definire la salute. Del resto lo afferma anche l’OMS(Organizzazione Mondiale della Sanità): “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”.

L’approccio dell’ayurveda è quindi universale ed osserva l’unicità dell’individuo, perché siamo unici e irripetibili, perché è un diritto ed un dovere esprimere la propria unicità, credere nei propri talenti, esprimere quella nota originale che ci caratterizza.

La vita deve essere felice. Non basta essere sani nel corpo e nella mente: senza felicità non esiste la piena realizzazione umana.

Ayurveda Ayurveda

Letizia Vercellotti

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Nei primi capitoli che ho letto si affronta proprio il tema della felicità individuale e collettiva. Quante volte, discutendo con gli amici al bar, si affronta il discorso dell’eterna insoddisfazione. Tantissime volte. Pur avendo una vita materialmente felice, siamo insoddisfatti. Poi ci sono individui che non possono permettersi mezzi materiali, vivono felici e si offrono anche al servizio degli altri. Con questo piccolo esempio si semplifica uno dei tanti principi dell’ayurveda: lo slancio. Il moto naturale del cuore! Uno slancio spontaneo che richiama il flusso della vita.

L’ayurveda spiega in modo semplice una Teoria, definita: Teoria della Creazione, ovvero alla scoperta della nostra origine e come l’individuo è una copia dell’universo.

Nel microcosmo, cioè dentro ognuno di noi, ci sono fiumi, laghi, montagne, ma anche fuochi, venti, spazi liberi come l’universo, tutti sottoposti alle stesse leggi naturali.

Le qualità dell’universo sono sempre presenti, come sono presenti in noi, ma la dominanza di una o più qualità fa sì che ci sia una specifica caratteristica in noi.

  • Sattva – caratterizzato da purezza, luminosità, armonia, generosità, amore. Rappresenta la luce della saggezza. Ama i cibi che aumentano la vitalità, soffici, sostanziosi. Il soggetto sattva, dona senza aspettarsi nulla in cambio, è senza egoismo.
  • Rajas – è azione, energia. Crea desideri e causa sofferenza. Per questo è considerato impuro. Attaccato alle azioni, diventa una vera prigione dove non permette di offrire a se stesso il meritato riposo. È come vivere in costante tensione in cui aumentano invidia, collera, ansia. Ama i cibi amari, salati, piccanti o aspri.
  • Tamas – è l’inerzia, la pigrizia, la depressione, la mancanza di luce. Predilige cibi insipidi e gli avanzi del giorno prima. È un soggetto arrogante e senza scrupoli e non valuta le conseguenze delle proprie azioni.

Questa suddivisione non specifica che un soggetto è necessariamente uno o l’altro, ma sta a significare che questi 3 elementi, con le loro caratteristiche convivono tra loro. A volte predomina Sattva, a volte prevale Rajas, mentre a volte Tamas oscura Sattva e Rajas.

Soltanto quando le 3 qualità sono in armonia tra loro, la mente giace in uno stato di calma e di pienezza.

Nel prossimo articolo potrai leggere come la costituzione corporea e quindi i fondamenti di anatomia possono identificare altre qualità psicofisiche, mentali ed emotive.


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Il mio nome è Stefania, sono Naturopata e mi occupo di alcune discipline olistiche che riguardano il recupero psico-fisico.

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  1. Molto interessante! Queste tre qualità nella mia persona prendono il nome di LOREDANA , MARCELLA, ISABELLA. Vorrei tanto che tornassero a coesistere in armonia. Aspetto il prossimo articolo….Grazie.

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