Devo esordire con la parola speciale.
Nova Gorica ha, sicuramente, tipicità suggestive. I paesaggi o le piantagioni di lavanda sono un esempio. La carne, il miele, i dolci. Per non parlare della sua storia che ha visto dividere due civiltà – slovena e italiana – nel 1947. Una città dove, all’altezza del confine italiano, si vedono cartelli che indicano: Italia 50m! Un passo, solo un passo e ti ritrovi in un altro mondo.
Il mio è stato un viaggio di lavoro che, come sempre, non esclude la parte ludica. Mettiamola così, i viaggi di lavoro all’estero sono un pò un premio per tutti. La parte ludica è quella dei casinò. Nova Gorica è satura di casinò. Ogni hotel ne ha uno, non puoi sfuggire dalla rete del vizio. Questo vizio è come un ragno che ha teso la tela e aspetta di agguantare la zona della tua psiche, quella debole e vulnerabile.
Quando entri in un casinò vieni avvolto (o agguantato) dalle slot machine che con luci e suoni incitano a giocare. Sono tante, centinaia e non sai quale scegliere. Forse quella che fa più casino quando passi, o forse quella che emana il tuo colore preferito.
Ho visto quegli sguardi, fissi sugli schermi, sguardi affamati di speranza, corpi abbracciare sogni irrealizzabili, smorfie su volti illusi e incavolati. Tristezza. Tristezza infinita che si palesava anche al mattino quando mi accingevo per fare colazione e vedevo uscire le vittime di quel ragno, di quel vizio.
Come si dice: il banco vince sempre!
Ma ogni viaggio ti lascia qualcosa di speciale. Ogni paese è speciale anche nella sua anima più triste. Capisci chi sei e cosa è importante per nutrire la tua allegria e spensieratezza.
Nova Gorica è speciale. È come una dea, silenziosa e rumorosa nello stesso tempo. Nova Gorica sussulta e grida nella sua profondità interiore. Niente e nessuno può interrompere questo appagamento. Niente e nessuno può spezzare la sua armonia interiore.
E mentre passeggi per le vie silenziose e disciplinate, la città urla e sussulta dentro.
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